Spesso mi chiedono perché faccio questo lavoro e qual è stata la scintilla che ha fatto scoccare la mia passione per la cucina…

Non saprei dire per certo il momento esatto, perché è sempre stato l’amore di tutta la mia vita. So che può sembrare che io abbia una visione alquanto romantica di questo mestiere, anche considerando la fatica quotidiana che questo impiego comporta.

 La cucina è un mondo di grandi sfaccettature sia dal punto di vista tecnico che culturale, al di là delle possibilità di crescita professionale, mi ha formato molto anche come individuo e come uomo.

Proprio all’interno della struttura dove lavoro, ho poi trovato la serenità per far bene e, soprattutto, un aspetto che in strutture di grandi dimensioni, dove tutto è meticolosamente standardizzato, non è facile incontrare, l’umanità e una famiglia. Rifarei la stessa scelta, se tornassi indietro? Senza alcun dubbio. 

Dopo anni di studio e entusiasmanti esperienze, nonché di scelte difficili e in controtendenza, da oltre otto anni, vivendo quotidianamente all’interno di quella che considero la mia struttura, ho poi riscoperto il piacere di questo antico “mestiere”. Il mestiere più bello del mondo!